"Da questa sconfitta fiorirà la futura vittoria. 'L'ordine regna a Berlino!'. Stupidi assassini! Il vostro ordine è costruito sulla sabbia. Già domani la rivoluzione si rimetterà in piedi e con un suono di tromba annuncerà, con vostro profondo orrore: 'Ero, sono, sarò!'"
Rosa Luxemburg, il giorno prima di essere catturata e uccisa.

----------------------------------------------------------------------

Amianto nella cava di Chiaiano: non basta la rimozione, è obbligatoria la bonifica dell’intera area


Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2008 i cittadini di Chiaiano e Marano hanno reso noto che era stato rinvenuto materiale pericoloso, tra cui amianto, durante gli sbancamenti nell’area adiacente la Cava del Poligono di Chiaiano; alla fine di ottobre hanno inoltrato un esposto alla Procura di Napoli.

Il 3 novembre 2008 il quotidiano La Repubblica ha pubblicato una intervista al Generale Giannini, vice di Bertolaso, che confermava il ritrovamento di varie migliaia di metri cubi di materiale inquinante con amianto a poche decine di metri dalla cava del Poligono in un’area interessata dalla realizzazione delle opere accessorie alla discarica. L’8 novembre i comitati civici hanno discusso dell’amianto in un’assemblea all’Orientale evidenziando la rimozione e l’interramento dei materiali inquinanti; in seguito il Generale Giannini ha denunciato i comitati per vilipendio delle forze armate e procurato allarme. Su You Tube sono ancora visibili i filmati che ritraggono le fasi della rimozione e ricoprimento dei rifiuti. L’area dove sono stati rinvenuti rifiuti e amianto, manomessa dagli sbancamenti, è stata lasciata esposta al vento e alle piogge per tre mesi.

Su Il mattino del 27 novembre 2008 il Generale Giannini ha dichiarato «Siamo al lavoro per spostare i materiali inquinanti ritrovati nella cava di Chiaiano in discariche autorizzate: puliremo fino a trovare la roccia, così da essere sicuri che non ci sia nient’altro». Il generale non sapeva che i rifiuti di cui parlava e i buchi nei quali erano stati irregolarmente trasferiti erano stati appoggiati su altro materiale ignoto, avente uno spessore di circa 20 metri, usato per colmare una cava abbandonata adiacente (a circa 20 metri) a quella del Poligono. Ignorava ancora che tutta la superficie interessata attualmente dai lavori per la realizzazione delle opere accessorie alla discarica è costituita dal colmamento di cave abbandonate, ovvero da materiali ignoti tra i quali vi possono essere rifiuti vari e materiali pericolosi.

Con l’ordinanza n. 8 del 21 gennaio 2009 della Presidenza del Consiglio dei Ministri si fa definitivamente chiarezza: l’amianto c’è e sono stati stanziati circa 850.000 euro per rimuoverlo. Dice inoltre “la rimozione costituisce una misura di estrema urgenza per la salvaguardia della salute pubblica” ed evidenzia che un ritardo “genererebbe gravi ripercussioni anche di ordine sociale”.

La rimozione dei rifiuti rinvenuti non significa bonificare l’area. Bisogna caratterizzare tutti i materiali accumulati in passato nell’area dei lavori e, come diceva Giannini, grattare via tutto fino a raggiungere la roccia sottostante. Il 18 luglio 2008 è stato stipulato l’Accordo di Programma per gli interventi di compensazione ambientale nei comuni della Campania sul cui territorio sono stati individuati impianti di trattamento dei rifiuti, o dove esistono impianti dismessi che prevede 526 milioni di euro per la rimozione dei rifiuti abbandonati incontrollatamente, per la messa in sicurezza e bonifica delle vecchie discariche e per la bonifica di siti inquinati.


La figura a sinistra illustra l’attuale situazione ambientale dell’area interessata dai lavori di approntamento della discarica nella Cava del Poligono indicando le aree nelle quali sono stati accumulati materiali ignoti. La figura a destra rappresenta una sintesi della ricerca effettuata sugli sversamenti di materiali ignoti avvenuti fino al 13 settembre 2008 nelle cave comprese tra il Poligono e la zona ospedaliera di Napoli dei Camaldoli. Il sottosegretario Bertolaso, contemporaneamente Capo della Protezione Civile Nazionale ora sa, come i cittadini sanno, che l’area circostante la Cava del Poligono è inquinata e che oltre all’amianto rinvenuto ci possono essere altri materiali inquinanti accumulati al di sotto delle opere in via di realizzazione. Si aggiunga che quasi tutte le cave che circondano l’area ospedaliera sono state interessate da sversamenti di materiali ignoti contenenti anche rifiuti pericolosi, come evidenziato da alcuni interventi della magistratura di Napoli.La bonifica è pertanto necessaria e i soldi ci sono; ma bonifica vera (controllata e verificata dai cittadini) e non di facciata. Non si può continuare a far finta di niente continuando a costruire le opere accessorie alla discarica sui materiali riportati abusivamente in passato tra i quali ci possono essere altri rifiuti pericolosi per i cittadini di Marano e Chiaiano e per l’Area Ospedaliera.

Nessun commento:

Posta un commento