"Da questa sconfitta fiorirà la futura vittoria. 'L'ordine regna a Berlino!'. Stupidi assassini! Il vostro ordine è costruito sulla sabbia. Già domani la rivoluzione si rimetterà in piedi e con un suono di tromba annuncerà, con vostro profondo orrore: 'Ero, sono, sarò!'"
Rosa Luxemburg, il giorno prima di essere catturata e uccisa.

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Fiat di Pomigliano. Manifestano per il lavoro, cariche della polizia


di Giuliano Pennacchio


Fermati e incriminati cinque lavoratori. Rinaldini: ai lavoratori il pieno sostegno della Fiom. Ferrero (Prc): "il governo non fa niente"


NAPOLI - Un migliaio di operai della Fiat auto di Pomigliano d'Arco, hanno dato vita questa mattina.intorno alle 9,30 a una assemblea davanti alla sede dello stabilimento per denunciare una situazione di grande disagio che impedisce, di fatto, ai lavoratori di riprendere l’attività. Infatti a seguito del blocco della produzione e al licenziamento dei 120 operai di un’azienda, la ASM di Avellino, collegata alla Fiat, è diventato impossibile riprendere a produrre, a partire da questa settimana, come era previsto.


Un fatto che rende ancor più grave una situazione di difficoltà in Al termine dell’assemblea un pacifico corteo si è diretto verso l’autostrada A1. “ Non siamo riusciti neppure ad avvicinarci allo svincolo Acerra –Afragola- dice Mimmo Loffredo, delegato Fiom- che la polizia in tenuta anti-sommossa ha cominciato a caricare, usando pesantemente i manganelli tanto che alcuni operai sono rimasti contusi”. A questo punto, anche per evitare ulteriori cariche, un gruppo di manifestati si è “ disperso” per i campi riuscendo così a raggiungere l’autostrada. La polizia ha nuovamente caricato. I manifestati si sono dispersi cercando rifugio dietro le auto rimaste bloccate. Gli agenti hanno quindi fermato e portato in caserma cinque lavoratori, ritenuti i promotori dell’azione di protesta fra i quali anche Mimmo Loffredo. Sono stati trattenuti per due ore e nei loro confronti è partita la denuncia per diverse imputazioni fra le quali interruzione di servizio di pubblica necessità, resistenza a pubblico ufficiale, concorso in reato cui da molti mesi si trovano i lavoratori. Immediata la presa di posizione di Gianni Rinaldini, segretario generale derlla Fiom il quale ha affermato che “ non è con la polizia che si risolvono i problemi dello stabilimento di Pomigliano.”Il segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, ha espresso piena solidarietà ai cinque manifestanti fermati dalla polizia che chiedono solo precise garanzie sul loro futuro occupazionale. Da subito deve essere integrata la cassa integrazione e deve essere estesa la copertura degli ammortizzatori sociali a tutti i precari. E’ inaccettabile che il governo continui a non far niente a fronte di una crisi dei queste proporzioni.”


Pomigliano è in cassa integrazione da mesi: cinquemila lavoratori dello stabilimento Fiat-Auto, dodicimila dell’indotto. Dodici settimane di cassa integrazione per il 2008 ed altrettanto si profilano per i lavoratori per il 2009, mentre per l’indotto la Cig rischia di non essere estesa per tutte le realtà produttive (dalle fabbriche chimiche che producono i paraurti, a quelle tessili che costruiscono i sedili). 740 euro al mese sono pochi. E’ quello che percepiscono in busta i lavoratori; anche l’eventuale accordo con la Chrysler deve partire dalla chiarezza sulle prospettive industriali e sul mantenimento dei livelli occupazionali negli stabilimenti del nostro paese. Garanzie industriali e occupazionali a cui va vincolata anche ogni ipotesi di un intervento pubblico che deve sostanziarsi nell’acquisizione da parte delle stato di quote azionarie, come strumento di nuove politiche industriali.


Rinaldini: una situazione sociale insostenibile

“Non è con l’intervento della polizia che si risolvono i problemi dello stabilimento auto di Pomigliano D’Arco, né quelli di tutti gli altri stabilimenti Fiat esistenti nel nostro Paese."

“L’iniziativa di lotta dei lavoratori di Pomigliano-afferma il segretario generale della Fiom- ha il pieno sostegno della Fiom. Oltre a questo, ciò che deve essere chiaro è che quanto è accaduto oggi a Napoli è il sintomo evidente di una situazione sociale che diventa sempre più insostenibile. E ciò perché, di fronte ad una crisi economica senza precedenti, il Governo del nostro Paese non ha ancora impostato né un’iniziativa di politica economica, né un’iniziativa di politica sociale capaci di fronteggiare tale crisi e le sue conseguenze.”


“Stando a quanto dicono i mezzi di informazione, il Consiglio dei Ministri che si riunisce domani sarebbe intenzionato ad assumere prime misure relative alla crisi industriale. Per noi, il Governo deve legare misure di intervento pubblico alla garanzia dell’occupazione e alla salvaguardia di tutti gli stabilimenti esistenti. Questo vincolo sociale deve valere per l’auto, come per gli elettrodomestici e per tutti i settori che potranno usufruire di tali misure.”“Da parte sua, la Fiat deve rapidamente definire le prospettive produttive dei suoi diversi stabilimenti. Altrettanto rapidamente, il Governo deve definire provvedimenti volti a far crescere la copertura salariale della Cassa integrazione.” Per noi è quindi necessaria l’apertura di un tavolo di confronto tra il Governo, i gruppi industriali coinvolti e le parti sociali.”
Fonte: Dazebao

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